DIVENTA VOLONTARIO DI A.R.CO. 92 onlus
Avvicinarsi al mondo del volontariato, non è un atto di eroismo,
ma una ricerca di valori veri che possono aiutarci ad affrontare
le difficoltà della vita quotidiana in maniera piu’ serena.
CONTATTA:
email: info@arco92.org
tel: 06/ 45405221
fax:06/45405250
Diventando volontario di A.R.CO.92 potrai scegliere di fare:
- VOLONTARIATO A CASA DAGO
- VOLONTARIATO PRESSO STRUTTURE OSPEDALIERE CHE ACCOLGONO PAZIENTI POST-COMA
VOLONTARIATO A CASA DAGO
Obiettivi:
- assistenza dei pazienti nel corso delle attività di laboratorio;
- assistenza nelle attività ricreativo/culturali;
- interazione con pazienti e familiari;
- collaborazione con le altre figure professionali, per il raggiungimento di obiettivi stabiliti in equipe.
VOLONTARIATO STRUTTURE OSPEDALIERE CHE ACCOLGONO PAZIENTI POST-COMA
- assistenza e interazione rivolte a pazienti e familiari presso la struttura ospedaliera;
- collaborazione con gli altri volontari e con le altre figure professionali per il raggiungimento degli obiettivi comuni.
IMPEGNI EXTRA:
- corsi di formazione;
- incontri del gruppo volontari con l’educatore;
- incontri del gruppo volontari con lo psicologo.
SUGGERIMENTI
PER I VOLONTARI
- Conoscere l’ospedale
dove si opera, gli orari, i servizi che
offre,ecc.,…
- Conoscere gli operatori
sanitari,le mansioni che svolgono e capire un po’
del loro carattere per potersi rapportare e per facilitare
anche i rapporti con i pazienti e con i parenti.
- Conoscere i pazienti è
indispensabile ed urgente, poiché il periodo
di degenza diventa sempre più breve.
- Conoscere le famiglie
degli ammalati: anche qui si deve procedere in punta
di piedi, pronti ad ascoltare e ad aiutare qualora
si capisse la richiesta di aiuto.
- E’ opportuno andare
nei reparti, con la convinzione di quello a cui si
va incontro, con la massima serietà e continuità:
il volontariato non è un hobby, ma un impegno
da rispettare.
- E’ bene portare
all’interno dell’ospedale “la vita”,
con le sue bellezze e le sue brutture: convinciamoci
che la malattia non deve essere un black-out della
vita.
- E’ importante conoscere
i volontari del reparto, aprirsi al dialogo con loro,
frequentarsi, telefonarsi, esporre problemi e perplessità.
L’isolamento non permette né a sé
stessi né agli altri di fare volontariato in
modo ottimale.
- E’ opportuno saltuariamente
fare dei corsi di aggiornamento, e nel caso di nuovi
volontari fare del tirocinio nel reparto con persone
che sono nell’associazione da tempo.
- Essere a conoscenza, anche
se in modo approssimativo, delle riforme sanitarie.
DA VOLONTARIO A VOLONTARIO
La vocazione dell’uomo
è da sempre quella di indirizzare, con l’agire
quotidiano, le complesse e spesso misteriose pulsioni
dell’individuo che spingono a volte verso il
Bene a volte verso il Male.
Attraverso il volontariato viene estrinsecata la componente
“migliore” dell’individuo che si
manifesta nella disponibilità, nello spirito
di servizio e nella solidarietà offerta a chi
in quel momento soffre o ha bisogno.
Qualunque sia la spinta che ci avvicina a questo mondo,
non la dobbiamo considerare un atto di eroismo, ma
piuttosto una ricerca di valori veri che presto ci
daranno la maturità di affrontare le difficoltà
della vita quotidiana nella maniera più serena.
Il volontario ha precisi doveri da assolvere con:
1. disponibilità
2. costanza
3. competenza.
Deve sapersi avvicinare al paziente ed al familiare
con discrezione, dando loro la sicurezza della collaborazione,
della comprensione, dell’affetto, dell’esperienza,
ma mai del pietismo.
Il volontario che sappia lavorare in ospedale in questo
modo, con cura e dedizione, può addirittura
essere uno stimolo ed un prezioso collaboratore per
gli operatori professionali.
Il paziente post-comatoso è un paziente molto
particolare: nelle prime fasi del risveglio presenta
atteggiamenti non sempre facili da gestire, ma bisogna
saperli affrontare al meglio, con l’aiuto degli
operatori e anche di questa guida, che vuole fornire
ai volontari che non hanno esperienza di post-coma,
le informazioni ed i suggerimenti che possano rendere
il loro intervento il più efficace e sicuro
possibile.
Maria Elena Villa
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